domenica 7 giugno 2015

Innesto in campo - Marzo 2015

Attrezzatura necessaria. Rafia, Coltello da innesto ben affilato, marze di diametro variabile, vanga, zappa, picchhetta per scavare, forbice da potatura ben affilata.

Scavare attorno alla barbatella, fino a raggiungere la base in cui compaiono le prime radici superficiali e non vi sono gemme, tagliare con le forbici un po' sopra o un po' sotto, dipende dalla profondità della barbatella e da quanto lunga sarà la marza prescelta (leggi dopo).

Bisogna scavare fino a 5 cm circa sotto la linea di taglio della barbatella. Per lavorare comodamente bisogna scavare in piano per un palmo di mano a destra e sinistra della pianta, in modo che si possa usare sia la forbice che il coltello in piano.



Una volta fatto il taglio, usare il coltello per un ulteriore taglio orizzontale molto fine,
in modo da pulire perfettamente la superficie che sarà poi incisa verticalmente.




Incidere verticalmente il  portainnesto al suo centro, con il coltello, nel seguente modo: 

- usare entrambe le mani, afferrando il manico del coltello con una mano, 
l'estremità opposta (la lama) dall'altra. 
- esercitare una leggera pressione sulla lama del coltello, facendo dondolare 
a destra e sinistra la lama del coltello, in modo che l'incisione proceda piano
- se possibile tenere appoggiato il fianco di entrambe le mani a terra. 
- la tecnica suggerita nei punti precedenti è dovuta al fatto che la testa del 
portainnesto eserciterà solo inizialmente una buona resistenza al taglio; infatti
appena la lama sarà entrata, il coltello affonderà molto velocemente, e si rischia di creare una crepa troppo lunga nel portainnesto.
- la profondità dell'incisione può limitarsi a fare entrare la larghezza del coltello 
nel portainnesto, in genere ci circa 1.5cm. 








Selezionare una marza tagliandone un pezzo che comprenda almeno 2-3 nodi  (dai quali
verranno fuori le gemme) al massimo.

La marza va tagliata in modo da lasciare qualche cm sotto il primo nodo, e qualche cm sopra l'ultimo occhio.

Controllare il diametro della base della marza appoggiandola sul portainnesto. Non e' necessario
che coincida perfettamente, come vedremo in seguito. Attenzione, seguire l'orientamento delle gemme, che debbono essere rivolte verso l'alto quando la marza viene posta sopra il portainnesto, quindi
l'estremità della marza da tagliare va scelta di conseguenza.

Creare un cuneo alla base della marza con il coltellino, incisione lungha 1.5-2cm al massimo.




Procedere con l'inserimento del cuneo nel portainnesto. Se il diametro della marza è visibilmente 
più piccolo di quello del portainnesto, esportare la corteccia in un lato del cuneo con il coltellino, quel lato sarà posizionato internamente, mentre l'altro lato dal cuneo, dotato di "corteccia", dovrà 
coincidere perfettamente con il lato del portainnesto (l'attecchimento avverrà sia sul lato esterno, 
sia internamente). 

L'inserimento del cuneo avviene manualmente, e con l'aiuto del manico del coltellino mediante piccoli colpetti sulla testa della marza, senza esagerare, giusto per dare la minima stabilità 
necessaria a lavorare con la rafia. 






Annodare la rafia intorno all'innesto partendo dalla base dell'incisione, procedendo nel seguente modo: 
- salire fino alla testa del pprtainnesto, per poi scendere nuovamente (stavolta velocemente, max 2-3 giri). 
- operare con molta attenzione per non spostare l'innesto dalla sua base. 
- serrare con un nodo semplice, non c'e' bisogno di stringere troppo, il serraggio sefinitivo 
avverrà come descritto nel prossimo punto. 
- per il serraggio definitivo, battere qualche colpo con il manico del coltello o un 
qualsiasi pezzo di legno sulla testa dell'innesto.






Prendere due pezzi di terra umida per coprire le parti scoperte dell'innesto,
ovvero testa del portainnesto e parti laterali.





Copertura dell'innesto. Questa è una parte molto delicata, in quanto l'innesto non
va sollecitato in alcun modo. L'ideale è avere terra soffice da far cadere a pioggia. Operare nel seguente modo:

- per riempire velocemente il fosso spingere la terra attorno all'innesto ma senza
che questa vada a toccare l'innesto.
- Riempire la parte in prossimità dell'innesto con terra soffice e asciutta a pioggia.
- Fare in modo che la pianta sia completamente comperta.
- La pianta dovrebbe essere completamente comperta con 4-5 cm di terra soffice.
- Segnare con alcuni bastoncini il punto di innesto.

Nei due mesi seguenti dovrebbero venire fuori le prime gemme. Prima di allora evitare di spingere terra vicino all'innesto in qualsiasi modo, in modo che l'innesto rimanga fermo.









martedì 19 agosto 2014

Messa a dimora di barbatelle selvatiche.


Dicembre 2013.  

Mi accingo a piantare circa 50 barbatelle selvatiche (da innestare in campo nell'inverno successivo) e 5 barbatelle di Uva Italia già innestate. 

Il terreno è argilloso, molto duro e umido. Ma il fatto che il terreno sia umido mi aiuta a fare i fori con il foraterra manuale. Il rovescio della medaglia è il rischio di non coprire bene le radici (si formano grosse zolle compatte di terreno bagnato) lasciando vuoti d'aria. 

Foraterra manuale, "forcella" in legno di castagno, sacco di torba, picchetta. 

Particolare della forcella. 


Il manico della forcella è stato incollato al bastone
con un tenone con cunei per maggiore tenuta. 

I sostegni sono stati realizzati in legno di abete alcuni giorni prima.  

Foro profondo 40 cm circa. 

Uso la torba (terreno asciutto e soffice) per creare una sede ideale per la radici della barbatella che non dovranno prendere aria.
Torba (terra asciutta e soffice)
Barbatella innestata in vivaio (Uva Italia) sul sacco di torba. 



Radici della barbatella

Per la messa a dimora delle barbatelle si usa in genere la "forcella", un attrezzo molto semplice composto di un manico orizzontale e un perno verticale la cui parte finale è stata sagomata a forcella. Questo permette di intrappolare la base della barbatella, in prossimità delle radici per "spingere" la barbatella nella propria sede, in fondo al buco.

La forcella permette, nei terreni sabbiosi, di mettere a dimora una buona quantità di barbatelle in poco tempo, in quanto non si fa il foro: la barbatella si spinge in fondo al terreno quanto basta con l'aiuto della forcella.
Impianto barbatella mediante la "forcella"


Uso della forcella. In genere la si usa senza fare il buco nei terreni
che lo consentono, ovvero terreni sabbiosi)


Una volta che la barbatella è stata messa a dimora, è molto importante, nel caso specifico (terreno duro e bagnato) coprire le radici con terra soffice per non lasciare vuoti d'aria, quindi la terra che è stata rimossa per il buco.
Barbatella a dimora

Bisogna anche legare una sostegno affinché la pianta non sia violentata dal vento e dalle intemperie che verosimilmente, in questa zona (collinare/montuosa) procederanno fino ad Aprile inoltrato.
Sostegno. 

Non  è strettamente necessario predisporre la palificazione in occasione della messa a dimora delle barbatelle, ma lo si può fare anche subito. Io ho preso alcuni pali di castagno per tre filari, e pali di ferro per gli altri due filari, collocati in una posizione differente dell'appezzamento di terreno.


Tre filari con pali di castagno. 

A Gennaio 2015 procederò con l'innesto in campo di uva da vino, in quell'occasione stenderò anche il filo sui pali per il sostegno dei futuri capi a frutto.
Due filari con pali di ferro.